Se l'essenza della
democrazia è l'accessibilità di tutti i cittadini alla
decisione politica, anche se ne considerassimo solo le forme
dirette, allora la democrazia non è l'essenza della società
giusta. Questo solo diritto non garantisce automaticamente l'insieme dei diritti reali, che sono altri, come l'inviolabilità
della persona, la legittima proprietà, l'equa retribuzione in cambio
di lavoro, l'istruzione di base, le cure mediche, la manifestazione
del pensiero, la legittima associazione, l'azione in giudizio; l'uno e gli altri sono chiaramente riconosciuti nelle costituzioni
avanzate, ma se, per ipotesi, una procedura del tutto differente avesse la forza di garantire i diritti reali in misura superiore, chiunque avesse altro mestiere potrebbe fare a meno della
partecipazione politica senza subirne alcun trauma. Se ci trovassimo di fronte ad un aut aut tra il diritto di
voto ed il perfetto funzionamento della giustizia, saremmo folli se non scegliessimo il secondo. Immaginiamo che quello di
comprendere al meglio il diritto e l'interesse comune sia il
prodotto di talento e preparazione, come lo è, al livello
professionale, suonare il pianoforte o giocare a tennis: in tal caso, sarebbe
possibile un esercizio del potere politico vincolato semplicemente ad
esami, apprendistato e promozioni. Non per questo parlamentari e
governanti, se manifestassero un decadimento nella qualità del loro operato, sarebbero inamovibili, poiché, come negli altri campi, il giudizio, l'influenza e gli strumenti a disposizione portano a gratificare i meriti ed a penalizzare le mancanze e le storture.
Se, invece, intendiamo con democrazia la garanzia dei diritti reali per tutti i membri di una
società, passando cioè da un concetto
procedurale ad uno sostanziale, l'equivalenza che cercavamo
è posta. Il
δῆμος
è l'intera popolazione di un territorio, senza esclusioni in basso,
come avveniva nelle antiche democrazie greche e nella Roma repubblicana, né in
alto, come nell'accezione medievale e moderna; c'è democrazia
laddove il κράτος
fondamentale appartenga a tutti, indipendentemente dall'ordinamento politico.