“Populismo”,
termine divenuto ricorrente fino alla noia nella comunicazione mediatica,
compresa quella di certi filosofi e del papa, dovrebbe ormai essere esteso a
qualunque discorso e provvedimento politico che, con ogni probabilità, non si tradurrà in una maggiore
democrazia, non migliorerà per nulla
la condizione generale della popolazione, semmai il contrario. Ciò, va da sé,
in contraddizione con quanto i politici pensano, o forse soltanto con quanto dicono. Anche quelli che accusano altri
di essere populisti potrebbero benissimo rientrare nella categoria. Si può star
certi che ne sia del tutto estraneo solo chi ha una filosofia dei fini politici
e una conoscenza dei mezzi per raggiungerli tali da renderlo, oltre che
efficace, perfettamente sincero e onesto. Insomma, l’eccezione laddove dovrebbe
essere la regola.
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